XIII Legislatura – Tornata del 3 aprile 1878
trattato di commercio conchiuso tra l'Italia e la Francia — Il ministro per le finanze annunzia prorogata al 31 maggio prossimo venturo la scadenza
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presidente. L'ordine del giorno reca il seguito della discussione del progetto di legge concernente il trattato di commercio conchiuso fra l'Italia e
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, il quale per l'Italia è discretamente importante, ed è da augurarsi si faccia sempre maggiore; una volta aperti i valichi alpini, ed avviato per
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per certe importazioni dall'estero in Italia, le quali venivano a pesare troppo sui nostri fabbricanti, attesochè le materie di cui si componeva
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parte contraente giudicare, da quello che noi crediamo nostro vantaggio fiscale, nostro maggior reddito finanziario, i vantaggi che l'Italia avrebbe
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, all'ingresso delle merci in Italia.
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In altre parole, essi dubitano che possa applicarsi immediatamente la tariffa attuale, e che l'Italia non debba godere del trattamento della nazione
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Per alcune regioni d'Italia e specialmente della Sicilia, il dubbio era gravissimo e poteva anche essere naturale, ma io devo dichiarare alla Camera
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tutti sanno, è importante per l'Italia, e se il Governo può dar mano a far sì che essa non patisca detrimento nel suo commercio colle altre nazioni
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tra la Francia e l'Italia, nello stabilire un nuovo trattato di commercio, è da noi pienamente accettata. Debbo però fare una riserva, che mi sembra
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della Commissione che il trattamento fatto ad alcune industrie nazionali colle tariffe convenzionali dei dazi di entrata in Italia ed in Francia
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che alla fine del 1876 vi erano in Italia ben 643 istituti di credito, con un capitale già versato di lire 2,043,896,722.
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società estere, con un capitale versato di lire 405,397,000 delle quali ben 32,963,222 sono esclusivamente destinate alle operazioni da farsi in Italia.
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alacrità nel regno d'Italia? Io non lo credo. E perchè non lo creda neppure la Camera, per quanto questa possa avere l'aria di una digressione, che non mi
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Ora, se in Italia lo spirito di associazione ha prosperato al punto da permettere di leggere queste cifre, che nelle condizioni attuali sono
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, dei depositi e del risparmio, vengono a suffragare questa mia dichiarazione, e dimostrano che il movimento commerciale e industriale in Italia è
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nelle casse di risparmio in Italia eranvi al 31 dicembre 1870, un deposito di lire 348,544,651; al 31 dicembre 1874 lire 467,119,807; al 31 dicembre 1877
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Prendiamo gl'istituti di credito agrario, che stentano tanto ad allignare in Italia, e benchè quel movimento sia più compresso e più difficile, come
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l'effetto di questo dazio sarà operativo il giorno in cui andrà in vigore il trattato di commercio fra l'Italia e la Francia. Pregherei quindi gli estensori
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una tariffa di 80 centesimi all'ettolitro per l'introduzione del vino in Francia, l'Italia godrà di questo medesimo benefizio; cioè fino a che dura il
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«All'atto di approvare il trattato di commercio stipulato tra l'Italia e la Francia il 6 luglio 1877, la Camera invita il Governo a provvedere
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«Il Governo del Re è autorizzato a dare piena ed intera esecuzione al trattato di commercio tra l'Italia e la Francia, firmato a Parigi il 6 luglio
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pel vino francese alla sua entrata in Italia, senza nessuna distinzione se in fusti o in bottiglie, e lire 3 50 pei vini italiani alla loro entrata in
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È inutile che io dica i particolari delle differenze fra le due parti; basterà notare che all'Italia sembrava grave pei vini italiani un aumento che
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«Il Governo del Re è autorizzato a dare piena ed intera esecuzione al trattato di commercio tra l'Italia e la Francia, firmato a Parigi il 6 luglio
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mantenuto all'Italia pei vini finchè non spira il trattato di commercio col Portogallo, e che allorquando andrà in vigore il nuovo trattato di commercio i
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Ora si procederà alla votazione per scrutinio segreto sul trattato di commercio conchiuso fra la Francia e l'Italia.
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l'Italia e la Francia.
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